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L’Eucarestia è il sacrificio stesso del Corpo e del Sangue del Signore Gesù, che egli istituì per perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, il sacrificio della Croce, affidando così alla sua Chiesa il memoriale della sua Morte e Risurrezione.
Si è levata un’ovazione spontanea in piazza San Pietro alle 10.15 di domenica 27 aprile quando Papa Francesco ha proclamato santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli e Karol Wojtyla. Due “uomini coraggiosi”, che “hanno dato testimonianza alla Chiesa e al mondo della bontà di Dio, della sua misericordia” e che pure “hanno contribuito in maniera indelebile alla causa dello sviluppo dei popoli e della pace”, ha detto Bergoglio durante l’omelia. Poco prima di iniziare la cerimonia, Francesco ha abbracciato Joseph Ratzinger, pontefice emerito che si è seduto accanto agli altri cardinali e ha partecipato alla concelebrazione. I pellegrini, 800mila da tutto il mondo, hanno affollato Piazza San Pietro, l’antistante Piazza Pio XII, via della Conciliazione e tutte le strade limitrofe fino al Tevere. Lontano dalla piazza vaticana, gremita tutta la notte di sabato per la veglia in attesa della canonizzazione (video), c’era solo il rumore degli elicotteri delle forze dell’ordine che sorvegliavano dall’alto la città a ricordare la “giornata dei quattro Papi” (fotogallery). Secondo i dati forniti dal Vaticano, sono 500mila le persone in Piazza San Pietro e nelle zone limitrofe e 300mila quelle che hanno seguito la celebrazione dai 18 maxischermi installati in tutta la Capitale, da Piazza Navona ai Fori imperiali.
A partecipare alla cerimonia leader politici e capi di stato provenienti da 93 diversi paesi: 24 capi di Stato, compresi sovrani e reali, 10 capi di governo, 40 tra ministri e viceministri, 8 vicecapi di stato e 20 capo delegazioni. Unione europea rappresentata da Barroso e Van Rompuy. Tra le delegazioni ufficiali (per l’Italia Renzi e Napolitano accompagnati dalle mogli), c’era anche il presidente dello Zimbabwe, il controverso Robert Mugabe. Aveva già partecipato, insieme a sua moglie, alla cerimonia di inizio pontificato di Papa Bergoglio. E’ a Roma, da sabato, nonostante le sanzioni imposte dall’Ue che gli impediscono di viaggiare e transitare in Europa. Tra le più numerose la delegazione della Polonia, in cui spiccavano il Presidente Bronislaw Komorowski con la moglie Ana e all’ex presidente Aleksander Kwasniewski. E ancora l’ex presidente della Polonia e storico leader di Solidarnosc Lech Walesa.
La cerimonia si è conclusa con il “solito” fuoriprogramma: il giro di Papa Francesco sulla jeep bianca per salutare la folla di via della Conciliazione. La canonizzazione è stata seguita dai fedeli sui maxischermi in tutta Italia e in centinaia di cinema nel mondo, dove la cerimonia è stata trasmessa in 3D. Grande rilievo mediatico per l’evento: dagli Stati Uniti all’India, la notizia è l’apertura dei principali siti di tutto il mondo. “Due Papi dichiarati santi al Vaticano”, è il titolo scelto dalla Cnn e dalla Bbc. “Sanità per due Papi”, è invece l’apertura del quotidiano economico americano Wall Street Journal. Il Washington Post mette in evidenza il carattere “storico” della santità riconosciuta a due figure “imponenti”. Giornata “storica” anche per il New York Times che però non mette, nelle prime ore del mattino negli Usa, la canonizzazione in primissimo piano. “Due papi canonizzati a Roma” è il titolo del britannico Guardian, “Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II sono diventati santi” quello scelto dal francese Le Monde. Lo spagnolo El Pais apre il suo sito citando papa Francesco che ha definito Roncalli e Wojtyla “due uomini coraggiosi”. Mentre El Mundo punta i riflettori su “la giornata dei quattro Papi”. “Papa Giovanni XXIII e papa Giovanni Paolo II diventato santi, alla presenza di migliaia di persone”, è infine il titolo di The Times of India.
Un'emozionante via Crucis ...
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Noi, fratelli di calcio, siamo tutti Peppe Feola. Poco fa è squillato il telefono. “Hanno staccato la spina. Peppe non ce l'ha fatta” (leggi qui). Come una coltellata. Il calcio è così: siamo avversari a volta pure nemici, ma siamo tutti fratelli. Chi ama il calcio, chi lo gioca, chi ne scrive, siamo tutti uniti da un filo invisibile. Una famiglia allargata. Oggi il popolo del calcio piange un altro fratello. Perché il calcio è così. Ti fa odiare l’avversario, sperare che perda e pure male. Ma quando qualcuno se ne va ti alzi e gli rendi onore. Perché onore e rispetto sono alla base di questo gioco. Se ami il calcio basta uno sguardo per capirti al volo. I voli pindarici sul rinvio della gara li lasciamo alle trasmissioni televisive. Noi non ne abbiamo bisogno. Ci basta pensare che ogni giorno faceva quello che gli piaceva fare. Giocare a pallone. Poco fa ci ha lasciato uno di noi. Un fratello di calcio. (Enzo Santoro)
ORARIO SS. MESSE
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Ore 12,30 Accoglienza della Sacra Immagine della B.V. di Montecupo, come da tradizione sarà portata in PROCESSIONE nella nostra parrocchia.
Momento di preghiera in piazza.
Riprendono le attività parrocchiali. Segui gli aggiornamenti sul sito parrocchiale...